Anthropic ha appena svelato un paio di novità interessanti per rendere il suo chatbot AI, Claude, ancora più capace e connesso. Hanno lanciato quella che chiamano Integrations, un modo per collegare app e strumenti direttamente a Claude, e una funzionalità di ricerca potenziata, Advanced Research, che permette al chatbot di scavare a fondo nel web, nei dati aziendali e non solo.

Queste nuove capacità, Integrations e Advanced Research, sono al momento disponibili in versione beta per chi usa i piani Claude Max, Team ed Enterprise, e arriveranno presto anche per il piano Pro. Già che c’erano, hanno anche aumentato i limiti di utilizzo per Claude Code, il loro strumento AI per la programmazione, destinato agli utenti Max.

Tutte queste mosse rientrano nel tentativo di Anthropic di tenere il passo con i chatbot concorrenti, come Gemini di Google e ChatGPT di OpenAI. Si dice che l’azienda abbia grandi ambizioni di crescita per i prossimi anni, puntando a ricavi significativi, e sebbene stiano facendo progressi, la strada è ancora lunga nel panorama competitivo attuale.

Entrando nel dettaglio, Integrations si basa su un protocollo che Anthropic ha sviluppato, chiamato MCP. L’idea è permettere ai modelli AI di attingere dati da diverse fonti, come gli strumenti di lavoro quotidiano, archivi di contenuti o ambienti di sviluppo, per completare compiti. Integrations sfrutta questo protocollo consentendo agli sviluppatori di creare e gestire server app che espandono le funzionalità di Claude, e agli utenti di trovare e collegare questi server al proprio chatbot. Immagina di poter dare a Claude un contesto profondo sul tuo lavoro – la storia dei progetti, lo stato delle attività, le conoscenze interne – per poi vederlo agire di conseguenza.

Per iniziare, sono già disponibili diverse Integrations grazie alle partnership strette con nomi come Atlassian, Zapier, Cloudflare, Intercom, Square e PayPal. Ognuna aggiunge un pezzo a ciò che Claude può fare. Ad esempio, l’integrazione con Atlassian permette a Claude di riassumere o creare pagine nel software collaborativo Confluence, mentre quella con Zapier lo collega ai tuoi flussi di lavoro automatizzati tra app.

Passando all’altra novità, Advanced Research, questa dà a Claude la capacità di esplorare centinaia di fonti, sia interne che esterne, per fornire report più completi su un argomento. Il tempo necessario può variare, da cinque a 45 minuti. Advanced Research può sfruttare i nuovi connettori appena aggiunti a Claude, attingendo anche dalle Integrations. E se usi l’app desktop di Claude su macOS o Windows, può persino cercare tra i file locali collegati tramite MCP.

Quando attivi questa modalità di ricerca, Claude affronta la tua richiesta scomponendola in parti più piccole, indagando a fondo su ciascuna prima di compilare il report finale. Un aspetto utile è che, quando incorpora informazioni da fonti esterne, fornisce citazioni chiare che rimandano direttamente al materiale originale.

È interessante notare come strumenti di ricerca approfondita stiano comparendo anche su altri chatbot di punta come Gemini, Copilot di Microsoft e Grok di xAI. Questa tendenza sembra spinta dall’evoluzione dei modelli AI più sofisticati, capaci di “ragionare”, ovvero di pensare ai problemi e persino di verificare i fatti in autonomia – competenze che sono chiaramente fondamentali per condurre ricerche davvero approfondite.

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Last Update: Maggio 7, 2025