Immagina di poter catturare un oggetto o un’intera scena con solo poche foto scattate al volo e vederli trasformarsi magicamente in un modello 3D dettagliato e realistico. Sembra quasi fantascienza, vero? Eppure, è esattamente ciò che un team di ricercatori di Apple, in collaborazione con l’Università di Nanchino e l’Università di Scienza e Tecnologia di Hong Kong, è riuscito a realizzare con un nuovo modello di intelligenza artificiale chiamato Matrix3D.

La sua forza sta proprio nella semplicità: bastano appena tre foto per dare il via al processo. Dimentica complicate procedure o la necessità di decine di scatti da ogni angolazione. Con Matrix3D, fornisci le immagini e lui si occupa di tutto, generando un risultato 3D di altissima qualità. Questo non solo rende la modellazione 3D molto più accessibile, ma apre porte incredibili in tantissimi settori.

Pensiamo un attimo a come funzionava prima. Le tecniche tradizionali, come la fotogrammetria, richiedono un gran numero di foto e si basano spesso su passaggi separati: prima si stima la posizione della fotocamera, poi si calcola la profondità, e così via. È un processo un po’ frammentato, che può portare a inefficienze e, diciamocelo, qualche errore di troppo. Matrix3D cambia completamente le carte in tavola. Invece di trattare ogni pezzo di informazione (le immagini, i dettagli della fotocamera, i dati di profondità) in modo isolato, li unisce tutti in un unico sistema intelligente. È come se mettesse insieme tutti i pezzi del puzzle contemporaneamente, rendendo l’intero processo di ricostruzione molto più fluido, affidabile e riducendo al minimo il rischio di intoppi. I ricercatori stessi sottolineano come questo approccio “tutto in uno” sia la chiave per le sue performance superiori.

E come ha imparato a fare tutto questo? Utilizzando una tecnica di apprendimento un po’ particolare, ispirata ai primi sistemi di intelligenza artificiale basati sui Transformer. È come se gli venisse mostrata solo una parte dei dati e gli venisse chiesto di immaginare il resto, imparando così a “riempire i vuoti”. Questo lo rende incredibilmente flessibile e capace di lavorare bene anche con set di dati limitati o non perfetti.

I risultati dei test sono davvero impressionanti. Con quelle sole tre foto, Matrix3D è capace di generare ricostruzioni 3D finissime, che si tratti di un singolo oggetto o di un intero ambiente. Questo potenziale è enorme, specialmente per le tecnologie immersive. Immagina di poter ricreare il tuo salotto in 3D con pochi scatti per vederlo poi prendere vita su un dispositivo come Apple Vision Pro. O pensa alle possibilità per il metaverso e la realtà aumentata: scene virtuali che sembrano incredibilmente reali, create con una facilità mai vista prima. È una capacità che, senza dubbio, spingerà avanti lo sviluppo di queste esperienze digitali.

Per chi volesse approfondire, l’introduzione ufficiale si trova qui: https://machinelearning.apple.com/research/large-photogrammetry-model

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Last Update: Maggio 14, 2025