Il 9 maggio 2025, un giorno che molti sviluppatori segneranno sul calendario, Cursor ha svelato la sua versione 0.50. Non un semplice aggiornamento, ma un vero e proprio balzo in avanti per chi vive e respira codice. Questa release porta con sé un vento di novità, semplificando i modelli di pricing, rivoluzionando la Max mode e introducendo una serie di miglioramenti che puntano dritti all’efficienza della programmazione assistita dall’intelligenza artificiale (qui trovate tutti i dettagli: https://cursor.com/changelog). Parliamo di suggerimenti di codice che superano i confini del singolo file, agenti che lavorano in background e il supporto per progetti sparsi su più repository. Insomma, Cursor si conferma sempre più come uno dei protagonisti indiscussi nel panorama degli editor di codice potenziati dall’IA. E a giudicare dai commenti che si leggono in giro, la community di sviluppatori ha accolto con entusiasmo la reattività e la capacità di gestire più compiti contemporaneamente di questa nuova versione.

Una delle novità più tangibili è sicuramente il modo in cui viene gestito il costo. Con la versione 0.50, Cursor ha detto addio alla vecchia, un po’ macchinosa, struttura a più livelli, abbracciando un modello unificato basato sulle richieste. Per chi opta per i piani Pro o Business, ci sono 500 “fast requests” al mese incluse, con la possibilità di continuare a lavorare in modalità “pay-as-you-go” o di utilizzare richieste a priorità leggermente inferiore una volta superato il limite. Ma la vera flessibilità arriva con la Max mode, ora fatturata per milione di token. Questo significa che, sia che stiate usando modelli di punta come Claude 3.7 Sonnet o GPT-4o, potete gestire contesti ampi e compiti complessi con maggiore libertà. Sapere esattamente quanto si spende è fondamentale, ed è per questo che si può tenere d’occhio l’utilizzo in tempo reale dalla dashboard (cursor.com/dashboard) e impostare dei limiti di spesa per non avere sorprese.

Ma veniamo al cuore pulsante: le nuove funzionalità che promettono di cambiare il nostro modo di programmare.

C’è un nuovissimo Tab model che spicca, capace di suggerire modifiche che attraversano più file. È una manna dal cielo per il code refactoring e per quelle operazioni che coinvolgono tante parti del progetto. Hanno anche aggiunto il syntax highlighting all’interno di questo modello, rendendo il codice più leggibile e migliorando l’esperienza di editing, specialmente nei progetti più vasti. Sui social, molti raccontano di come questo modello si comporti egregiamente quando si lavora su dipendenze intricate.

Poi c’è il Background Agent (ancora in versione preview, ma promettente). Immaginate di poter far lavorare più agenti IA in parallelo, eseguendo compiti in ambienti remoti, come test automatizzati o modifiche massive di file. Questa funzione apre scenari interessanti per la collaborazione in team e per ottimizzare i processi di CI/CD, anche se, come ogni novità in beta, c’è ancora margine per migliorare la stabilità.

Parliamo anche di contesto. Ora, grazie alla funzione folders, potete dare in pasto all’AI interi repository di codice, assicurandovi che comprenda l’intero progetto. E per chi lavora su architetture a microservizi o progetti multi-modulo, i multi-root workspaces permettono di gestire più repository da un’unica interfaccia. Un bel passo avanti per chi deve destreggiarsi tra diversi pezzi di codice contemporaneamente.

Anche l’editing diretto, quello “inline”, ha ricevuto una bella rinfrescata. L’interfaccia è stata ridisegnata e sono state aggiunte scorciatoie rapide per l’editing completo del file (⌘⇧⏎) e per inviare il contenuto all’agente (⌘L), rendendo tutto più fluido. E per i file chilometrici? Hanno aggiunto strumenti di ricerca e sostituzione, abbinati a funzioni di quick-editing, che promettono di ridurre il tempo necessario per lavorare su file di codice ultra-lunghi di circa il 30%. Una benedizione per chi si trova a che fare con file di configurazione mastodontici o grandi progetti frontend.

Anche la chat con l’IA è diventata più comoda. Ora si possono esportare le conversazioni in Markdown o semplicemente copiarle, utile per tenere traccia dei suggerimenti ricevuti o per condividerli con i colleghi. L’interfaccia migliorata della chat, specialmente se usata insieme al Tab model, può fornire suggerimenti di codice ancora più precisi, a livello di progetto.

Il rilascio di Cursor 0.50 avviene in un momento di forte competizione nel settore degli editor di codice IA. Basti pensare a Windsurf (quello di Codeium), che di recente ha ritoccato i prezzi (aumentando il piano personale da $10 a $15 al mese). Cursor, con il suo piano Pro a $20 al mese che include 500 richieste veloci e la flessibilità della Max mode, mantiene una posizione competitiva. Ma i suoi punti di forza vanno oltre il prezzo: pensiamo alla privacy (è conforme SOC2 e supporta una modalità privata) e alla profondità delle funzionalità, come l’editing multi-file e gli agenti paralleli. I numeri parlano chiaro: oltre 30.000 utenti attivi e un recente round di finanziamento da 100 milioni di dollari (con una valutazione di 2.6 miliardi), che garantisce le risorse per continuare a innovare a ritmo sostenuto.

Con questa versione 0.50, tra prezzi più chiari e funzionalità potenziate, Cursor non solo abbassa la soglia d’ingresso per chi si avvicina alla programmazione assistita dall’IA, ma offre anche strumenti sempre più sofisticati ai professionisti. La maturità che raggiungeranno in futuro i background agents e i multi-root workspaces potrebbe davvero spingere l’adozione di Cursor anche a livello aziendale, mentre la fatturazione a token della Max mode offre garanzie economiche per i carichi di lavoro più pesanti. Il cammino è ancora lungo, ma Cursor sembra ben posizionato per sfidare giganti come GitHub Copilot e Windsurf, puntando sulla stabilità dei suoi agenti e sull’espansione del supporto per nuovi linguaggi. Il futuro della programmazione IA si sta scrivendo ora, e Cursor sembra avere tutte le carte in regola per essere uno dei suoi autori principali.

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Last Update: Maggio 12, 2025