L’ombra della competizione tra Stati Uniti e Cina nel campo dell’intelligenza artificiale si allunga, e l’amministrazione Trump sembra pronta a giocare una nuova carta. Secondo quanto riportato dal New York Times, si valutano restrizioni severe per DeepSeek, il laboratorio cinese di AI che ha destato scalpore. L’obiettivo? Limitare l’accesso ai preziosi chip AI di Nvidia e, potenzialmente, sbarrare la strada agli utenti americani che usufruiscono dei suoi servizi.

L’eco di DeepSeek ha risuonato forte nella Silicon Valley e a Wall Street, e ora Washington sembra intenzionata a frenare l’ascesa del gigante cinese, vagliando diverse strategie per arginare l’accesso della Cina alle tecnologie e al mercato statunitense.

La mossa, se confermata, si inserirebbe in un quadro più ampio. Solo martedì, la Casa Bianca ha inasprito le restrizioni sulle vendite di chip AI di Nvidia alla Cina, rafforzando le misure già introdotte dall’amministrazione Biden. Un segnale chiaro della determinazione americana a mantenere il vantaggio tecnologico.

Negli ultimi mesi, DeepSeek ha conquistato il favore degli sviluppatori AI statunitensi, grazie a prezzi competitivi che hanno costretto la Silicon Valley a rivedere le proprie strategie e a offrire modelli AI di ultima generazione a costi inferiori. Una dinamica che ha scosso il mercato e acceso i riflettori sulla startup cinese.

Ma non mancano le ombre. Sussistono ancora dubbi sul fatto che DeepSeek abbia fatto ricorso al furto di proprietà intellettuale per sviluppare alcuni dei suoi modelli più performanti. OpenAI, in particolare, ha accusato il laboratorio cinese di aver distillato i propri modelli, violando i termini di utilizzo. Un’accusa pesante che getta un’ombra sull’ascesa fulminea di DeepSeek e alimenta ulteriormente le tensioni tra Stati Uniti e Cina nel settore dell’intelligenza artificiale.

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Last Update: Aprile 19, 2025