L’intelligenza artificiale sta rapidamente plasmando il nostro modo di interagire con il web, mentre i suoi strumenti e prodotti conquistano quote di mercato e finanziamenti sempre maggiori. Di fronte a questa ondata, gli strumenti web tradizionali affrontano una crisi esistenziale senza precedenti. The Browser Company sembra aver colto con acume questa tendenza, intraprendendo un’azione audace.
L’anno scorso, l’azienda ha preso una decisione epocale: interrompere lo sviluppo del suo acclamato browser web, Arc. Nonostante avesse costruito una solida base di utenti tra gli appassionati, la sua curva di apprendimento ripida rappresentava un ostacolo alla popolarità di massa. Riconosciuta questa realtà, The Browser Company ha reindirizzato i suoi sforzi verso la creazione di un browser completamente incentrato sull’intelligenza artificiale: Dia. Attualmente, Dia è disponibile per il testing, accessibile agli utenti solo su invito.
Josiah Miller, CEO di The Browser Company, ha ammesso apertamente che le persone si affidano già agli strumenti di AI per una vasta gamma di attività, e Dia nasce proprio come risposta a questa esigenza. Integrando un’interfaccia AI direttamente all’interno del browser — l’ambiente dove oggi si svolge la maggior parte del lavoro digitale — l’azienda mira a far sì che Dia diventi parte integrante del flusso di lavoro degli utenti. L’obiettivo è semplificare l’utilizzo dell’AI, eliminando la necessità di visitare ripetutamente siti esterni come ChatGPT, Perplexity e Claude.
L’interfaccia di Dia è stata progettata per essere semplice e familiare, basata sul progetto open-source Chromium supportato da Google. Questo garantisce agli utenti un avvio intuitivo e immediato. Tuttavia, il vero cuore pulsante di questa applicazione risiede nelle sue potenti capacità basate sull’AI. Oltre all’input tradizionale di URL e alle funzioni di ricerca, la barra degli indirizzi di Dia incorpora un chatbot AI integrato. Questo assistente virtuale è in grado di supportare gli utenti nella ricerca di pagine web, riassumere file caricati e passare agilmente tra le modalità di chat e ricerca. Gli utenti possono persino rivolgere domande relative a tutte le schede aperte contemporaneamente, e il bot può redigere automaticamente contenuti attingendo alle informazioni presenti nelle schede.
Gli utenti possono personalizzare facilmente le proprie preferenze semplicemente interagendo con il chatbot AI, definendo aspetti come tono, stile di scrittura e impostazioni di codifica. Una funzione opzionale chiamata “History” (Cronologia) permette al browser di utilizzare la cronologia di navigazione degli ultimi sette giorni come contesto per rispondere alle richieste, offrendo così un’assistenza più precisa e pertinente. Inoltre, la funzione “Skills” (Competenze) consente agli utenti di creare brevi snippet di codice come scorciatoie personalizzate per varie impostazioni o azioni, come la creazione automatica di layout di lettura. Sono concetti simili alle scorciatoie di Siri, ma pensati specificamente per l’ambiente del browser.
Sebbene l’integrazione di un chatbot AI in un browser non rappresenti una novità assoluta (ad esempio, Opera Neon consente di creare micro-applicazioni con un agente AI, e Google sta aggiungendo funzionalità AI a Chrome), Dia si distingue per la sua profonda integrazione e per l’enfasi posta sull’interazione AI come elemento centrale dell’esperienza utente.
The Browser Company ha annunciato che tutti i membri Arc esistenti avranno accesso immediato a Dia. Inoltre, gli attuali utenti di Dia hanno la possibilità di inviare inviti ad altri, permettendo così di esplorare insieme questa rivoluzionaria esperienza di browser basato sull’AI.