Google ha introdotto una nuova funzionalità di ricerca multimodale nella sua piattaforma sperimentale, Modalità AI. Questa innovazione consente agli utenti di effettuare ricerche complesse e approfondite, non solo attraverso testo, ma anche attraverso immagini. Gli utenti che hanno accesso a Modalità AI possono ora caricare o scattare foto e porre domande relative al loro contenuto.
La tecnologia di analisi delle immagini di Modalità AI si basa sulle capacità multimodali di Google Lens, un tool di riconoscimento di immagini avanzato. Questa integrazione consente alla piattaforma di comprendere l’intera scena in un’immagine, inclusi gli oggetti, i loro materiali, colori, forme e disposizione.
La funzionalità di ricerca multimodale di Modalità AI utilizza una tecnica chiamata “query fan-out”, che consente di porre più domande relative all’immagine e agli oggetti in essa contenuti. Ciò fornisce risultati di ricerca più dettagliati e personalizzati rispetto a una ricerca tradizionale. Ad esempio, se si carica una foto di una libreria, si può chiedere: “Se ho apprezzato questi libri, quali altri sono simili e molto apprezzati?” La piattaforma identificherà ogni libro e fornirà un elenco di consigli con link per saperne di più e acquistarli.
La piattaforma consente anche di porre domande di follow-up per restringere la ricerca, come “Sto cercando una lettura veloce, quale di questi consigli è il più breve?” Ciò consente agli utenti di ottenere risultati più precisi e personalizzati. La funzionalità di ricerca multimodale di Modalità AI è ora disponibile per milioni di utenti iscritti a Labs, la piattaforma di Google per funzionalità e prodotti sperimentali.
La lanciata di Modalità AI rappresenta un importante passo avanti nella ricerca di Google, che mira a competere con servizi popolari come Perplexity e OpenAI’s ChatGPT Search. La società ha dichiarato di voler continuare a perfezionare l’esperienza utente e ampliare la funzionalità della piattaforma.
