Novità in casa OpenAI: ChatGPT si evolve ancora, con un occhio di riguardo alla memoria e alle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). L’obiettivo? Un’esperienza più intuitiva e produttiva, conversazioni che fluiscano in modo più naturale verso risultati concreti.
Dietro le quinte di questo aggiornamento c’è un’ambizione chiara: non solo migliorare l’intelligenza artificiale, ma anche affinarne la “personalità”, come ha sottolineato Sam Altman. Un’ammissione di umiltà, però, accompagna l’annuncio: il modello, a volte, pecca ancora di transizioni eccessivamente “smooth”, quasi artificiose. Un aspetto su cui si sta già lavorando per il futuro.
Curiosamente, come spesso accade, mancano note di rilascio dettagliate. OpenAI stessa ammette la difficoltà di tracciare e comunicare i piccoli, ma significativi, miglioramenti nel comportamento del modello nel tempo. Il processo di aggiornamento, a detta loro, somiglia più a un lavoro artigianale di squadra che a una produzione industriale.
Per chi sviluppa, l’endpoint “chatgpt-4o-latest” continuerà a garantire l’accesso all’ultima versione di ChatGPT. Ma per chi cerca maggiore stabilità, ecco la serie GPT-4.1, un’alternativa API più robusta e affidabile.
In definitiva, l’auspicio è che questi affinamenti si traducano in interazioni più fluide ed efficienti, un passo avanti nella collaborazione e nella comunicazione tra uomo e intelligenza artificiale.