Sembra che OpenAI stia per fare un passo significativo nel mondo dell’intelligenza artificiale open source. Dopo anni di attesa, e a distanza da GPT-2, l’azienda ha annunciato l’intenzione di rilasciare un nuovo language model “aperto” entro quest’anno. Le prime indiscrezioni, provenienti da incontri con la comunità degli sviluppatori, iniziano a delineare i contorni di questo progetto ambizioso.
A quanto pare, la guida dello sviluppo è affidata ad Aidan Clark, VP della ricerca di OpenAI. L’obiettivo è chiaro: creare un reasoning model di punta, in linea con la serie-o di OpenAI, che superi tutti gli altri modelli open source in termini di benchmark. Si parla di un rilascio previsto per l’inizio dell’estate, con un occhio di riguardo alla licenza.
L’azienda sembra intenzionata a proporre una licenza molto permissiva, con poche restrizioni sull’uso, anche a livello commerciale. Una mossa che contrasta con le critiche mosse ad altri open model come Llama e Gemma di Google, accusati di imporre requisiti troppo stringenti. OpenAI sembra voler evitare questo tipo di controversie.
La spinta verso l’open source arriva in un momento in cui la concorrenza si fa sempre più agguerrita. Realtà come il laboratorio cinese DeepSeek hanno già abbracciato un approccio aperto, mettendo a disposizione della comunità i propri modelli per la sperimentazione e, in alcuni casi, la commercializzazione.
Questa strategia si è rivelata vincente per alcuni. Meta, ad esempio, ha investito molto nella famiglia Llama, raggiungendo oltre un miliardo di download. DeepSeek, dal canto suo, ha rapidamente conquistato una vasta base di utenti e attirato l’attenzione degli investitori.
L’idea di OpenAI è quella di creare un modello “text in, text out” che funzioni su hardware di consumo di fascia alta. Gli sviluppatori potrebbero avere la possibilità di attivare e disattivare il suo “reasoning”, come avviene nei modelli di Anthropic. Questo approccio potrebbe migliorare l’accuratezza, anche se a costo di una maggiore latenza. Se il lancio sarà positivo, OpenAI potrebbe rilasciare ulteriori modelli, magari anche più piccoli.
Il CEO di OpenAI, Sam Altman, aveva già espresso in passato la convinzione che l’azienda si fosse trovata “dalla parte sbagliata della storia” in tema di open source. Durante una sessione di domande e risposte su Reddit, aveva parlato della necessità di “capire una diversa strategia open source”, pur ammettendo che non tutti in OpenAI condividono questa visione.
Prima del rilascio, il nuovo modello sarà sottoposto a rigorosi test di sicurezza e valutazione. OpenAI prevede di pubblicare una model card, un rapporto tecnico dettagliato con i risultati dei benchmark interni ed esterni e dei test di sicurezza. Altman ha assicurato che il modello sarà valutato secondo il preparedness framework dell’azienda, e che verranno fatti “lavori extra” data la consapevolezza che il modello sarà modificato dopo il rilascio.
Questa attenzione alla sicurezza arriva in un momento in cui OpenAI è stata criticata per aver affrettato i test di sicurezza dei modelli recenti e per non aver rilasciato model card per altri. Altman è stato anche accusato di aver fuorviato i dirigenti di OpenAI sulle revisioni della sicurezza dei modelli prima della sua breve rimozione nel novembre 2023.
Resta da vedere se OpenAI riuscirà a mantenere le promesse e a rilasciare un modello open source sicuro, performante e con una licenza permissiva. L’attesa è alta, e la comunità dell’intelligenza artificiale osserva con grande interesse.